Urban Shift: il ritorno della rigenerazione urbana
martedì 30 gennaio 2024
Dalle periferie ai centri metropolitani: un cambiamento di paradigma
La rigenerazione urbana è tornata al centro del dibattito immobiliare. Dopo anni in cui lo sviluppo si è concentrato su nuove costruzioni in aree periferiche, oggi l’interesse si sta spostando nuovamente verso i centri storici e le zone semi-centrali. Questo cambio di rotta è guidato da esigenze infrastrutturali, ambientali e sociali: riqualificare spazi esistenti, valorizzare edifici dismessi e riconnettere quartieri frammentati consente di contenere il consumo di suolo, migliorare la vivibilità e creare valore immobiliare in aree già servite. Città come Milano, Torino, Bologna e Napoli stanno investendo in piani di rigenerazione che integrano mobilità sostenibile, edilizia residenziale mista e spazi pubblici condivisi, contribuendo a trasformare la qualità urbana in leva di sviluppo economico.
Modelli europei, investimenti e collaborazioni pubblico-private
A livello europeo, i modelli più avanzati di rigenerazione urbana si fondano su una stretta collaborazione tra amministrazioni locali, investitori privati e operatori sociali. La sfida è duplice: da un lato recuperare aree urbane degradate, dall’altro attrarre capitali e competenze per ridisegnare il tessuto urbano in modo inclusivo e sostenibile. In Italia, crescono i fondi immobiliari specializzati in progetti di rigenerazione, spesso supportati da incentivi pubblici e strumenti di pianificazione come gli accordi di programma. L’obiettivo è combinare redditività e impatto sociale, favorendo l’inclusione abitativa, l’accesso a servizi e la creazione di comunità. Le aree industriali dismesse, le ex caserme e gli edifici pubblici sottoutilizzati rappresentano oggi un patrimonio urbano sottosfruttato con enormi potenzialità di rilancio, anche grazie alla leva del PNRR e delle politiche green europee.
Rigenerazione e real estate: un’opportunità strategica
Per gli operatori immobiliari, la rigenerazione urbana rappresenta una delle frontiere più promettenti del prossimo decennio. Rispetto alle nuove costruzioni, presenta maggiori complessità progettuali e regolatorie, ma offre ritorni superiori in termini di valorizzazione patrimoniale, visibilità e impatto territoriale. I progetti di rigenerazione ben riusciti riescono a trasformare interi quartieri, creando nuove polarità urbane, attrattività per giovani famiglie e opportunità per l’economia locale. La chiave del successo sta nella capacità di leggere i bisogni reali del territorio, integrare funzioni diverse (residenza, lavoro, cultura, mobilità) e attivare un dialogo costruttivo tra soggetti pubblici e privati. In un contesto dove lo spazio urbano è sempre più prezioso, rigenerare non è solo una scelta sostenibile, ma una strategia di crescita a lungo termine.